mercoledì 14 maggio 2008

QUELLA CAPACITA' STUPENDA DI (RI)COMINCIARE

Ho letto questo editoriale di Lucia Rappazzo (direttore responsabile della rivista "Psychologies") e ho ritenuto opportuno farlo conoscere nei punti essenziali:
Giorni fa sono venuta a sapere che una vecchia amica, che non vedevo da un pò, si è separata.
il marito se n'era andato da un giorno all'altro dopo vent'anni di matrimonio e due figli, perchè si era innamorato della giovane segretaria. Una cosa così scontata da sembrare quasi una barzelletta, ha riso lei quando ci siamo incontrate dopo una mia telefonata.
Molto meno divertente il fatto che il suo ex, un piccolo industriale facoltoso, si rifiuti di passarle un assegno di mantenimento nascondendosi dietro una nullatenenza fiscalmente di comodo. Ma lei, Marta, che ha 46 anni e per desiderio dell'ex aveva smesso di lavorare al primo figlio, non batte ciglio. Si è rimessa in gioco professionalmente. come colf a ore,"Non ho trovato altro" mi ha detto "ma per cominciare mi va bene così. Mi sento meravigliosamente bene, ho finalmente il gusto dell'autenticità. Sono una donna nuova, con una vita nuova, valori nuovi.
E penso che sia un privilegio non una disgrazia, il potermi reinventare l'esistenza".
(Ri)cominciare, (Ri)buttarsi nella vita. Dopo una separazione, un licenziamento, un lutto. Dopo un lungo periodo di calma piatta e scontento.Dopo un errore madornale o semplicemente una vita passata al risparmio esistenziale.(Ri)mettersi in gioco.Con la certezza che ci si farà male. Ma con un senso di leggerezza in più. Con un respirare più profondo, con una contentezza intima che non ha prezzo.
(Ri)prendere le fila di un discorso aperto tra noi e la vita;(Ri)guardarla in faccia, a viso aperto:(Ri)pensare abitudini,convincimenti, bisogni.Per riscoprire che forse non ci appertengono più. E (ri)trovare il coraggio di sbarazzarcene per (ri)andare alla ricerca di noi stessi. Con un sorriso.

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