sabato 24 novembre 2007

RIDERE DENTRO

La salute della nostra anima e il suo stato di benessere dipendono anche e sopratutto da quanto ridiamo dentro e fuori di noi, cercando di trovare sempre il lato comico della vita.
Certe volte, da immensi dispiaceri e ingiustizie ci si salva solo con l'ironia , la tristezza e la disperazione ci fanno ammalare, ricordiamoci sempre che i brutti pensieri fanno male alla mente e al corpo, cerchiamo con certosina pazienza di ripescare pian piano il bello dalla vita.
Quando vediamo tutto nero, chiediamoci se il buio è più dentro di noi che fuori, se abbiamo dimenticato in un angolo nascosto la nostra luce cioè la cortesia, l' amore, la discrezione, la pazienza, il rispetto ,etc, tutto ciò che ognuno di noi che voglia o no ha in dote e di cui per vivere non può fare a meno se non facendo del male a se stesso e agli altri.

domenica 11 novembre 2007

ESSERE PADRONI DELLA NOSTRA VITA E DELLA NOSTRA MORTE

Se viviamo la nostra vita da protagonisti, sempre in prima linea, senza cedere mai il passo a un IO che non è il nostro, con una presenza nel mondo che ci circonda famiglia, lavoro, tempo libero, etc, importante e significativa, che sia in grado di dare ma anche di ricevere con umiltà e reciproco rispetto, senza segnali di debolezza su principi importanti e irrinunciabili, al fine di vivere una vita piena e soddisfacente, quella che dovrebbe essere una pena angosciante per ciascuno di noi "la morte" sarà un traguardo da raggiungere e da desiderare quando si è soddisfatti di noi stessi e di cio' che si è dato e si è avuto.
Se invece non abbiamo avuto o voluto avere per pigrizia e comodita' un ruolo attivo e costruttivo nel mondo, e siamo stati in difetto nel dare e nel ricevere, ci sembrerà che la morte nostra o degli altri sia una pena e uno strazio infinito.
Essere padroni in vita di noi stessi ci consente di vivere più serenamente il distacco da un mondo dove ormai il nostro compito è finito.

NON COLTIVIAMO EMOZIONI INUTILI

Noi stessi, senza essere totalmente coscienti, alimentiamo la nostra mente, nei momenti di scarsa consapevolezza di sentimenti di rabbia, di disagio, di dispiacere, insomma di elementi negativi, che si insinuano in maniera subdola facendoci ammalare anche fisicamente.
Dobbiamo diventare dei segugi, stanare questi nemici invisibili, individuare tenendoli sotto controllo gli elementi umani che li rappresentano, isolandoli, cercando di ironizzare e ridicolizzare il loro ruolo e le loro azioni.
Circondiamoci di persone positive, in modo da neutralizzare chi ci fa stare male, che andra' col tempo isolato e dalla nostra mente riconosciuto come persona non gradevole da frequentare in piccole dosi e il meno possibile.

mercoledì 7 novembre 2007

ESSERE ONESTI SEMPRE

Tutti noi non possiamo vivere una vita a metà, cioè adottare nella nostra realtà quotidiana diversi comportamenti , nella famiglia, coi nostri amici sempre presenti in tutte le situazioni con la nostra integrità morale fatta di onestà, di rispetto, di cortesia, di buona cura, ma nel nostro lavoro disonesti, furbi, scansafatiche, irresponsabili, poco disponibili concentrati più sui nostri problemi personali , concedendo di noi il meno possibile.
Purtroppo molte persone vivono la loro vita lavorativa, come se avessero una doppia personalità, diventano disonesti nell'utilizzo delle ore di lavoro, si scansano delle loro responsabilita' e incombenze a discapito delle altrui fatiche, se li vedessero i loro figli , amici e parenti , non solo non li riconoscerebbero , ma si vergognerebbero di lei/lui.
Questi individui adottano una fiolosofia di vita, che li porta a giustificare in tutti i modi il loro comportamento. Se ci fosse una norma che definisse un nuovo reato denominato 'disonesta' nel posto di lavoro' quantificabile rispetto ai danni che costoro provocano col tempo ai loro colleghi, all'organizzazione del lavoro, agli utenti stessi, se potessero essere giudicati e condannati da chi nel tempo ha subito gravi disagi se non anche gravi perdite a causa di tale reato, forse tutti noi vivremo molto meglio.