domenica 11 novembre 2007

ESSERE PADRONI DELLA NOSTRA VITA E DELLA NOSTRA MORTE

Se viviamo la nostra vita da protagonisti, sempre in prima linea, senza cedere mai il passo a un IO che non è il nostro, con una presenza nel mondo che ci circonda famiglia, lavoro, tempo libero, etc, importante e significativa, che sia in grado di dare ma anche di ricevere con umiltà e reciproco rispetto, senza segnali di debolezza su principi importanti e irrinunciabili, al fine di vivere una vita piena e soddisfacente, quella che dovrebbe essere una pena angosciante per ciascuno di noi "la morte" sarà un traguardo da raggiungere e da desiderare quando si è soddisfatti di noi stessi e di cio' che si è dato e si è avuto.
Se invece non abbiamo avuto o voluto avere per pigrizia e comodita' un ruolo attivo e costruttivo nel mondo, e siamo stati in difetto nel dare e nel ricevere, ci sembrerà che la morte nostra o degli altri sia una pena e uno strazio infinito.
Essere padroni in vita di noi stessi ci consente di vivere più serenamente il distacco da un mondo dove ormai il nostro compito è finito.

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